PRESEPE VIVENTE DI CRISPIANO (TA)
Nella gravina del Vallone
Il 26 dicembre parte la XXII edizione del Presepe Vivente di Crispiano (TA). Ambientata nello splendido scenario rupestre naturale del Vallone, riproduce lo spazio sacro attraverso la messa in scena di gesti, abiti e figurazioni. Qui la rappresentazione vivente si ripete per 5 giorni (26 e 28 dicembre; 1, 4 e 6 gennaio), mentre per l’intero periodo natalizio (dal 21 dicembre al 6 di gennaio) resta allestito, con le sue 115 sagome fisse, il più grande presepe statico d’Italia, i “100 presepi di Crispiano”.
Il Vallone è una gravina (crepaccio che può arrivare anche a 100 metri di profondità, scavato nella roccia calcarea; la Puglia presenta numerosissime gravine) che anticamente (XI sec.) era abitata da monaci Basiliani (da San Basilio che fondò l’ordine nel IV sec.), così come molte altre cripte e chiese rupestri disseminate in Terra d’Otranto. Questo luogo molto suggestivo è stato scelto nel 1986 per la prima rappresentazione del Presepe Vivente, con 200 comparse in antichi costumi dell’epoca, che si muovono in ambientazioni scrupolosamente ricostruite, incorniciate da neve artificiale, e immerse nelle note della caratteristica musica degli zampognari. Ogni figurante propone mestieri di un tempo, mentre le donne di Crispiano, attrici e non, si dilettano a preparare pane arabo e formaggi, ripercorrendo anche in cucina le usanze dei tempi che furono. I visitatori possono ammirare questa rievocazione storica tra sacro e profano (la rievocazione contempla anche la vita dei monaci basiliani) percorrendo il sentiero che corre lungo il Vallone, fiancheggiato da piante di fichi d’india e araucarie, tipiche di un paesaggio esotico come quello che doveva avvolgere i monaci nel IV secolo. L’itinerario prosegue fino all’Abbazia di Santa Maria del XI secolo, i cui affreschi bizantini (XII-XIII sec.) sono ancora una volta la vivida testimonianza della forte vocazione religiosa del paese. Degni di ammirazione, in particolare quelli che rappresentano la Vergine con Bambino, San Nicola e San Michele Arcangelo.
Il centro storico di Crispiano si veste di magia con le sue cantine aperte, le case imbiancate a calce e le grotte. E nelle grotte adiacenti al “percorso dei 100 presepi”, in particolare nelle Grotte dei Colombi, continua l’allestimento di scene rievocative degli inizi del secolo scorso,
raffiguranti la Natività, frutto del lavoro di maestri artigiani provenienti da tutte le regioni del sud Italia. Nei pressi i bambini possono incontrare anche Babbo Natale in carne e ossa.
Alla sera la visita si fa più suggestiva, tutta illuminata da fiaccole e candele.
Altre attrazioni di Crispiano
Il territorio del paese è disseminato di antiche masserie che abbracciano i secoli XV e XIX, che hanno restituito alla luce numerose testimonianze storiche e culturali, oggi esposte nel locale Museo della Civiltà Contadina (ospitato nella Masseria Luppoli, del XV secolo).
Nel centro vale la pena ammirare la Chiesa Vecchia di Santa Maria, dove si trova l’affresco di Cristo Pantocratore (XIII secolo), e la Chiesa della Madonna del Carmelo in San Simone (1649 circa), con numerosi affreschi fra cui un San Michele Arcangelo e una Vergine del Monte Carmelo.
Un’altra attrattiva molto particolare della zona è la ricca presenza di grotte carsiche (che insieme alle gravine sono la caratteristica geologica del luogo), come la Grotta Stinge (che deriva il nome dalla variante locale per dire “lentisco”, pianta che cresce in abbondanza all’ingresso della grotta), la “Grotta delle Perle”, che si distingue per la morbidezza delle concrezioni. U. Lacatena
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