Provincia di Livorno
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Fu coniata nel IX secolo, per la fascia costiera tra Cècina e Civitavecchia, l'espressione Marifima Regio, da cui venne poi il nome Maremma. E fu nel 1162 che l'imperatore Federico I, il Barbarossa, concesse alla Repubblica di Pisa il possesso della costa tirrenica addirittura da Portovènere a Civitavecchia. Per questo il litorale compreso tra Castiglioncello e il promontorio di Piombino si chiama ancora oggi Maremma Pisana, sebbene dal 1925 faccia parte, amministrativamente, della provincia livornese. È che, ai tempi del Barbarossa e fino all' avanzato Cinquecento, Livorno non esisteva ancora se non nel nome, Liuoma, di un villaggio-castello passato nel maturo medioevo dai pisani ai genovesi e da questi venduto nel 1421 a Firenze, che ne intuì la funzione del proprio sbocco al mare.
Livorno moderna nasce dunque .ad hora XVI 213 et minuti 88 del 28 marzo 1577, e già all'inizio del xvii secolo si propone come un leggiadro esempio della genialità tutta italiana del costruire, nel ricordo di una luminosa stagione rinascimentale da poco trascorsa, "città ideali" perché permeate di razionale bellezza.
Così ne traccia il profilo lo scrittore francese Charles de Brosses, visitandola nel 1739: " immaginate una cittadina tascabile, nuovissima, graziosa da rinchiudere in una tabacchiera, ecco Livorno".
E così Guido Pievene nel 1957, cogliendone quello spirito di creativo e intraprendente attivismo che sembra scorrere nel sangue dei suoi abitanti: " Livorno ha un aspetto straordinario: nel senso che è fuori della regola estetica delle nostre vecchie città, senza rientrare nella regola di una città moderna.
E assolutamente diversa; bisogna guardarvi non tanto gli edifici in se stessi, ma il groviglio di vita da cui sorgono senz'altra regola che l'impulso vitale.
Si può argomentare se l'impetuoso sviluppo di Livorno - 3118 abitanti nel 1601, 80 mila alla fine del '700, 175.741 nel 1981 - abbia una lontana origine nelle famose 41Leggi livornine che, promulgate dal granduca Ferdinando I nel 1593, concedevano piena libertà di residenza agli immigrati, tra i quali numerosi furono gli ebrei. Sta di fatto che la città, ottenuto nel 1625 lo status di porto franco, è da gran tempo, se non proprio ai primi posti tra quelle che fanno della Toscana la "regione dell'arte" per eccellenza, una inesauribile officina di avanzamento e di progresso non solo economico ma culturale e civile .
MARE
Per mare L'andare per mare, tra la Costa degli Etruschi e le isole dell'arcipelago, è una delle grandi attrattive della provincia. Sulla costa, le possibilità di appoggio per chi viaggia in barca non mancano - affollamento dei diportisti locali permettendo - e alle strutture più tradizionali se ne stanno aggiungendo di nuove negli ultimi anni. A Livorno, il grande porto dei granduchi del passato, nel porto tradizionale si trovano più di 100 posti barca lungo il Molo Mediceo, affidati alla gestione dello Yacht Club (www.ycl.it). Molto ambizioso è il progetto della Porta a Mare, pianificato a sud della città attraverso il riutilizzo di spazi industriali: a regime, il porto attrezzato prevede la presenza di 600 posti barca con tutti i servizi necessari alla nautica da diporto. A sud di Livorno , ai piedi del paese di Castiglioncello si trovano due piccoli porticcioli (Castiglioncello Nord e Castiglioncello Sud ), che in totale possono ospitare un centinaio di imbarcazioni. Differenti le dimensioni della nuova marina di Cala de' Medici, in comune di Rosignano Marittimo: qui i posti barca offerti sono circa 650 (il 104, dei quali a disposizione delle barche in transito) e a due passi dalle banchine si trovano gli edifici di un borgo che ospita servizi . La piccola Marina di Vada è ridossata da tre scogliere artificiali parallele alla spiaggia e può ospitare barche alla fonda, mentre la Marina di Cecina è ricavata alla foce del fiume omonimo; alcuni pontili accolgono barche fino alla lunghezza massima di 12 metri. Il golfo di Baratti infine, la rada sul versante nord del promontorio di Populonia, è approdo riparato , anche se con l'insidia di scogli affioranti. Sull'isola d'Elba l'approdo principale è Portoferraio , affollato di navi commerciali e traghetti. All'interno della rada si trova l'approdo turistico della Darsena Medicea . Nei golfi di Procchio, Biòdola e Viticcio esistono pochi ancoraggi, mentre a Marciana Marina il piccolo porto è protetto da un molo con banchina. A Marina di Campo esiste possibilità di ancoraggio, mentre Porto Azzurro è uno scalo decisamente grande e attrezzato. Verso la punta più settentrionale dell'Elba si trova Rio Marina , protetta da una diga foranea lunga un centinaio di metri, che può ospitare un centinaio di barche. Cavo, infine, nel tratto di costa compreso tra capo Castello a settentrione e punta delle Paffe a sud, offre ormeggio ai pontili galleggianti gestiti dal Circolo Nautico Cavo (la rada permette comunque altri ancoraggi sicuri e piacevoli, anche in piena estate). Il porto di Capraia è protetto da due moli: il molo Nord, oltre il quale si trova la banchina dove attracca il traghetto della Toremar, e il molo Sud, entrambi dotati di banchine.
GEOLOGIA
La provincia di Livorno (1218 kmq di superficie) appare variata e "policentrica" sin dalle sue origini geologiche e dalla sua morfologia. Le rocce più antiche dell'Elba hanno una storia remota: alcune formazioni presenti nel massiccio del monte Calamita sono un frammento del continente africano vecchio di almeno 400-500 milioni di anni, mentre la storia geologica vera e propria dell'isola iniziò tra 240 e 230 milioni di anni orsono. L'isola di Capraia nacque da una serie di eruzioni vulcaniche avvenute circa 9 milioni di anni fa, come ancora denunciano le forme della cala Rossa. La piccola Gorgona è costituita da rocce metamorfiche, mentre Montecristo è tutta composta da rocce granitiche, così come l'isola del Giglio per la maggior parte della sua estensione. Composta di rocce sedimentarie è Pianosa, nelle cui formazioni rocciose sono frequenti i fossili marini. Giannutri è una piccola isola calcarea. La Costa degli Etruschi è in buona parte formata dai sedimenti portati verso il mare dai suoi fiumi, come il Cecina e il Cornia. La città di Livorno è situata sul margine più meridionale della valle dell'Arno, che con il suo continuo spostamento di depositi fluviali verso la foce ha causato l'avanzamento lento ma inesorabile della linea di costa. Nei secoli, questo fenomeno ha generato una serie di zone paludose e umide, che oggi sopravvivono nel parco di San Rossore Migliarino e Massaciuccoli, poco a nord del confine provinciale. Lo spostamento della riva del Tirreno verso occidente fu una delle cause fondamentali della crisi del porto di Pisa e della decisione dei Medici di fondare il porto livornese. All'interno della Costa degli Etruschi, il massiccio delle Colline Metallifere ha una genesi simile a quella delle zone minerarie dell'Elba.