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LE ANTICHE POPOLAZIONI LAZIALI : La zona del monte Circeo, il promontorio che si innalza nella parte meridionale della regione e cade a picco sul mare, è una delle più importanti per la ricostruzione della preistoria del Lazio. All'interno delle sue grotte sono stati trovati resti che testimoniano come molti secoli fa il promontorio fosse stato abitato dagli uomini primitivi. Grazie ad altri ritrovamenti archeologici, inoltre, sappiamo che già 1800-1700 anni prima di Cristo piccole tribù di agricoltori e allevatori si insediarono stabilmente su questo territorio. Nell'XI secolo a.c. il Lazio era abitato da diverse popolazioni, legate tra loro da molte affinità culturali: erano gli Equi, i Volsci, gli Emici, gli Aurunci di cui abbiamo ancora oggi diverse testimonianze.
GLI ETRUSCHI : Dei popoli che abitarono il Lazio fra il VII e III secolo a.C., i più potenti furono gli Etruschi, insediati in un vasto territorio a nord del Tevere. La etrusca era progredita e raffinata, come dimostrano i ritrovamenti effettuati presso Tarquinia, Cerveteri e altri centri. Erano organizza ti in città indipendenti, e con le loro conoscenze tecniche erano riusciti a bonificare i terreni paludosi della costa e a sfruttare i giacimenti minerari; inoltre avevano creato una fitta rete commerciale entrando in contatto con popolazioni distanti.
I LATINI : Tra il IX e l'VIII secolo a.C. sui colli albani le prime popolazioni latine avevano fondato diverse comunità, la più importante delle quali era la città di Albalonga. Alcuni gruppi di pastori di Albalonga dopo qualche tempo si stanziarono sul Palatino, sul Campidoglio e sugli altri colli della riva sinistra del Tevere. I villaggi posti sul Palatino si riunirono in un unico agglomerato, cui venne dato il nome di Roma. Secondo la leggenda, era il 21 aprile del 753 a.c. da piccolo centro di pastori, la città progredì a poco a poco, divenne patria di temibili guerrieri, nel VI secolo a.c. costruì una cinta di mura, eresse imponenti edifici e templi e si diede un'organizzazione politica e militare molto efficiente. A partire dal V secolo a.c. la storia del Lazio si trasforma nella storia della progressiva conquista da parte di Roma che in circa due secoli riuscì a sottomettere l'intera regione. Intorno al III seco lo a.c. le dimensioni della città erano già impressionanti, se paragonate agli altri centri del tempo. Sui 285 ettari di Roma abitavano infatti tra le 2000 e le 3000 persone, un numero allora davvero spropositato.
LA POTENZA DI ROMA : Nei secoli successivi Roma divenne sempre più grande e potente: dopo aver conquistato il Lazio e tutta l'Italia, si spinse in Europa e in Africa fino a possedere gran parte del mondo allora conosciuto. La città, capitale di una grande repubblica e poi di uno smisurato impero, intorno al I secolo d.C. aveva aumentato ancora di più il numero degli abitanti: era popolata come una moderna metropoli e superava il milione di abitanti. Man mano che procedeva con la sua espansione Roma trasformava il territorio sulla base dei suoi ideali e delle sue esigenze: i Romani ricavarono grandi spazi per l'agricoltura abbattendo foreste e prosciugando paludi, costruirono basiliche, templi, fori, ponti, acquedottie bellissime ville in tutto il Lazio e nelle province dell'Impero. Tracciarono una grandiosa rete stradale che attraversava tutta la penisola, collegando Roma a tutte le province conquistate e agli importanti valichi alpini. Le strade romane sono tuttora utilizzate e portano ancora gli antichi nomi, che derivano da quelli dei consoli che le fecero costruire: fra le più note la via Aurelia, la via Appia e la via Flaminia.
LA CADUTA DELL'IMPERO : Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente il Lazio fu invaso dai barbari, popolazioni guerriere che provenivano dall'Europa centrale. Dopo secoli di relativa tranquillità la situazione cambiò rapidamente: le nuove popolazioni non avevano lo stesso livello di civiltà dei Romani e la terra venne lasciata a se stessa: la natura riprese il sopravvento sui campi abbandonati e sulle terre bonificate, tanto che qualcuno descrisse il Lazio di allora come un territorio selvaggio. Cessate le invasioni, intorno al VI-VII secolo d.C., si riprese la coltivazione dei campi e l'opera di bonifica delle paludi. Questi interventi essenziali per la sopravvivenza della popolazione, furono effettuati nella maggior parte dei casi dai monaci dei conventi e delle abbazie che erano sorte numerose nella regione.
LO STATO DELLA CHIESA : Nella prima metà del IV secolo d.C. l'imperatore Costantino aveva donato il territorio del Laterano al vescovo di Roma. Nell'VIII secolo su questa piccola fetta di terra nacque lo Stato della Chiesa, uno stato che aveva il papa come sovrano assoluto, a capo anche di un esercito. Quando nel XV secolo la Chiesa raggiunse la sua massima potenza, per Roma iniziò la rinascita, soprattutto dal punto di vista urbanistico: furono riattivate le vecchie strade, vennero costruiti palazzi, chiese, ville, piazze. Roma divenne in breve tempo un centro culturale di grande importanza e alle corti papali vennero a lavorare alcuni dei più grandi artisti dell'epoca, come Michelangelo, Leon Battista Alberti, Bramante, Bernini, Raffaello. Ma non solo i pontefici commissionavano opere d'arte; nel 1500 anche le famiglie più in vista contribuirono alla realizzazione di sontuosi edifici. Lo Stato della Chiesa, i cui confini nel tempo si allargarono anche ad altre regioni italiane, soprani e fino all'unirà d' Italia.