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LA PREISTORIA
Le più antiche testimonianze della presenza dell'uomo in Calabria risalgono all'età della pietra, il Paleolitico, circa 50.000 anni fa. Allora la regione era abitata da esseri primitivi capaci di fabbri care utensili e armi levigando la pietra e utilizzando le ossa di animale, di accendere un fuoco, di cacciare gli animali e di raccogliere i frutti della tetta. Un gruppo di questi uomini abitava nella zona di Catanzaro, ma sono stati riportati alla luce anche diversi reperti di epoche successive, quando l'uomo già conosceva l'agricoltura e l'allevamento e lavorava metalli e ceramica. l musei della regione sono pieni di questi oggetti.
LE COLONIE GRECHE
Grazie alla sua posizione, la Calabria tenne sin dall'antichità contatti commerciali con gli altri popoli del Mediterraneo: i suoi abitanti scambiavano merci con i Micenei e con gli abitanti delle isole Eolie, che fornivano loro l'ossidiana, una roccia di origine vulcanica molto resistente e adatta alla realizzazione di diversi tipi di utensili. Nella seconda metà dell'VIII secolo a.C., sul territorio calabro comparvero i primi insediamenti greci, fra cui Reggio, che venne costruita in un luogo facilmente raggiungibile dalle navi che commerciavano nel Mediterraneo e che dominava lo stretto di Messina. Altre colonie furono fondate sulla costa ionica, Sibari, Crotone e Metaponto, tutte situate in pianura, vicino al mare e alla foce di un fiume. Sibari, in particolare, divenne presto una città molto ricca, sia per la sua agricoltura molto ben sviluppata sia per le sue attività commerciali. Col passare del tempo, tuttavia, tra questi centri nacquero profonde rivalità che fecero scoppiare dure guerre.
I ROMANI
Durante le lotte tra le colonie greche, i Lucani e i Bruzi, due popolazioni che provenivano dall'Italia centromeridionale, si insediarono sulle alture della regione, lontano dalle coste, e costruirono città circondate da mura fortificate. Lo scontro con le città greche fu inevitabile. Da quel momento iniziò per la Calabria un periodo di lotte sanguinose: le colonie greche chiesero aiuto a Roma contro le popolazioni italiche, che vennero così sconfitte. In seguito i Romani combatterono i Cartaginesi che provenivano dall'Africa e questi conflitti durarono per lunghi anni, durante i quali la gente abbandonò i campi, i vigneti e gli uliveti. Molte città furono distrutte dagli eserciti che si davano battaglia: incendi, saccheggi, devastazioni degli abitati e delle terre coltivate erano episodi quasi quotidiani. Le poche città che non erano state distrutte si spopolarono e in qualche tempo scomparvero anche le colonie greche con la loro ricca vita economica e culturale.
LE INVASIONI BARBARICHE
Ma i problemi della regione erano solo all'inizio: infatti la decadenza di Roma nel 476 d.C. spalancò le porte ai barbari che invasero tutta la penisola. In Calabria giunsero per primi i Visigoti e poi i Longobardi, che trasformarono nuovamente la regione in un campo di battaglia, lottando contro i Bizantini che dominavano ciò che rimaneva dell'Impero romano. I Longobardi riuscirono a conquistare soltanto una parte della Calabria, quella più a nord, mentre l'altra restò in mano ai Bizantini. La guerra portò altri saccheggi e altre distruzioni, aggravate, come se non bastasse, dalle frequenti incursioni dei pirati Saraceni che provenivano dal mare.
FEUDI, CASTELLI E MONASTERI
Dopo le popolazioni barbariche, giunsero in Calabria i Normanni, che imposero l'organizzazione feudale. La regione fu divisa in numerosi territori indipendenti l'uno dall'altro. Fra questi il più grande fu certamente quello di Catanzaro. Sulle alture, in posizione dominante, o in altri luoghi strategici sul mare o all'interno, sorsero di versi castelli che accentravano intorno a loro tutta la vita della regione. Durante il periodo feudale la Calabria si arricchì inoltre di numerose chiese e monasteri, come avvenne in gran parte d'Italia.
IL REGNO D'ITALIA
La lunga serie di conquistatori non finì con l'avvento dei Normanni, infatti, dopo di essi fu la volta degli Svevi, degli Angioini e infine degli Aragonesi e dei Borboni, che erano di origine spagnola. Durante il lungo periodo in cui i casati stranieri si avvicendarono sul suo territorio, la regione entrò a far parte del Regno delle Due Sicilie assieme alle altre zone dell'Italia meridionale. Solo nel 1860, quando i Borboni furono sconfitti dalle truppe di liberazione di Garibaldi, la Calabria entrò a far parte del nuovo Regno d'Italia.
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