Provincia di Perugia
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La Provincia di Perugia confina a nord e a est con le Marche, a sud con il Lazio e con la Provincia di Terni, a ovest con la Toscana. È la provincia più estesa dell'Umbria, di cui occupa i due terzi del territorio. La provincia si estendeva in tutto il territorio umbro (tanto da esser soprannominata informalmente come provincia dell'Umbria), compreso Rieti e la Sabina sino al 4 marzo 1923 che per decreto regio furono unite alla provincia di Roma . La città di Perugia fu la prima ad essere fondata e nelle alture su cui sorge, sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici d’epoca preistorica, a testimonianza che la zona fu meta dei primi insediamenti umani nella penisola. In ogni caso, la nascita di Perugia come città è fatta generalmente risalire al periodo in cui gli Etruschi, in espansione dalle regioni tirreniche, ne presero possesso (VI-V secolo a.C.). Sotto la dominazione etrusca il territorio di Perugia assume rapidamente un'importanza tale da assurgere al ruolo di lucumonia (il distretto amministrativo etrusco per eccellenza). Sconfitta e sottomessa dai Romani a seguito della battaglia di Sentino (295 a.C.), la provincia mantiene comunque una discreta autonomia politica. Nello stesso secolo, i Romani subirono una delle più gravi sconfitte della loro storia, da parte dei Cartaginesi di Annibale, proprio sulle sponde del lago Trasimeno (217 a.C.) e Perugia si ritrovò ad offrire rifugio a numerosi soldati romani scampati al massacro. L'assimilazione agli usi ed ai costumi romani prosegue per tutto il secolo e si protrae senza traumi fino al 140 a.C., anno in cui la lotta di potere tra l'imperatore Ottaviano e Lucio Antonio, fratello di Marco Antonio che aveva fatto di Perugia e i sui dintorni la propria roccaforte, si conclude con la resa di quest'ultimo e con il conseguente incendio e saccheggio delle città; i membri del senato perugino furono sterminati ed i domini del municipium drasticamente ridotti. L'opera di riedificazione condotta dallo stesso Ottaviano rende ben presto Perugia e tutto il suo territorio più ricco e potente di quanto non fosse in precedenza e le fa meritare il titolo di "Augusta", a conferma dello stretto controllo esercitato su di essa dall'imperatore. Il periodo imperiale trascorre con una certa tranquillità; a partire però dal IV secolo, la penetrazione del Cristianesimo tra la popolazione assume proporzioni tali da giustificare la nascita di una diocesi (V secolo); nel seguente periodo di crisi e di progressivo disfacimento dell'Impero il vescovo diviene in breve tempo la guida non soltanto spirituale ma anche politica della città quindi ora dominata dal potere pontificio. E' proprio durante il secolo XI che nascono le prime istituzioni comunali, mentre il XII è ricordato soprattutto per le battaglie con le limitrofe Chiusi, Cortona, Todi, Foligno e Assisi. I successi militari aprono la strada al dominio di Perugia sulla vasta zona che va dai versanti appenninici fino all'attuale Val di Chiana. La città si estende, si rafforza e si arricchisce, mantenendo negli anni l'appoggio della Chiesa di Roma cui non viene però riconosciuta la Signoria; il tentativo di sottomettere direttamente Perugia costò addirittura la vita a Papa Innocenzo III, ucciso in città nel 1216. Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo sorgono alcuni dei monumenti e delle istituzioni che rappresentano tutt'oggi il vanto di Perugia: la Fontana Maggiore, il Palazzo dei Priori, le principali chiese in tutta la sua area. Il XV secolo trascorre quindi all'insegna dei continui passaggi di potere tra vari nobili e capitani di ventura, tra cui Biordo Michelotti, Gian Galeazzo Visconti, Ladislao di Napoli e Braccio Fortebracci da Montone. Intorno alla fine del Quattrocento si conclude finalmente la lunga lotta per il potere tra la famiglia degli Oddi e quella dei Baglioni: questi ultimi instaurano una Signoria che spazzerà definitivamente le vestigia comunali. La supremazia dei Baglioni durò fino al 1531, anno in cui le milizie pontificie di Paolo III presero possesso della città a seguito della celebre "guerra del sale", così chiamata perché originata da una tassa sul sale imposta dal Papa. A seguito del breve conflitto, furono distrutti gli splendidi palazzi dei Baglioni e, a suggello del dominio di Roma, fu eretta la Rocca Paolina. Inoltre, vengono abolite tutte le antiche magistrature superstiti e viene imposto un governatore pontificio a governare su tutto il territorio. Per i tre secoli successivi Perugia non riesce a sottrarsi allo stretto controllo pontificio; soltanto con l'avvento di Napoleone, e con la conseguente inclusione nel Dipartimento del Trasimeno (1798), la città torna a godere di una certa autonomia, ma questa dura fino al Congresso di Vienna. Con la restaurazione, Perugia torna a far parte dello Stato Pontificio. Nel 1859 una rivolta contro il legato pontificio viene prontamente soffocata nel sangue dalle truppe di Pio IX, ma ormai lo spirito risorgimentale non può più essere arrestato: il 14 settembre 1860 i bersaglieri di Vittorio Emanuele II entrano trionfalmente in città, e Perugia viene annessa al Regno d'Italia.