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LA PREISTORIA : Migliaia di anni fa l'Emilia-Romagna era abitata da gruppi di diversa provenienza, che diedero vita a varie culture. In particolare, dal IX all'VIII secolo a.C, nel territorio di Bologna si insediarono popolazioni appartenenti alla civiltà villanoviana, che prende il nome da Villanova, il paese dove si sono verificati i maggiori ritrovamenti archeologici. Queste genti intrattenevano intensi scambi commercial i con le altre popolazioni del Mediterraneo.
GLI ETRUSCHI : Nel corso del IX secolo a.C la civiltà etrusca, già presente nel Lazio, in Toscana, in Umbria e in parte della Campania, si estese anche in Emilia-Romagna, sovrapponendosi a quella villanoviana. Gli Etruschi si insediarono a Rimini e intorno a Bologna, alla quale diedero il nome di "Felsina". Successivamente, nel V secolo a.C. si stanziarono in alcuni territori della regione i Celti o Galli come li chiamavano i Romani, una battagliera popolazione che proveniva dal territorio dell'attuale Francia.
IL DOMINIO DI ROMA : Nel III secolo a.C. l'espansione di Roma toccò anche l'Emilia-Romagna dove vennero fondate importanti colonie fra cui Parma, Modena, Ravenna, Rimini e Piacenza. In questa regione i Romani costruirono, tra le grandi opere pubbliche, anche il porto di Classe , vicino Ravenna, uno dei più attivi e importanti dell'antichità. Con la presenza romana il territorio emiliano cambiò in modo radicale, per fornire a Roma il legname di cui aveva bisogno e fare posto alle coltivazioni venne ab-battuta gran parte dei boschi allora presenti; inoltre vennero prosciugare numerose paludi e costruiti canali navigabili. L'espansione romana fu favorita dalla presenza di un'estesa rete stradale. Nel 187 a.C il console Marco Emilio Lepido aprì la Via Emilia che univa Rimini a Piacenza. A Rimini, questa strada si collegava alla Via Flaminia, costruita circa trent'anni prima per unire la città alla capitale.
LE INVASIONI BARBARICHE : Nel IV secolo d.C, con la decadenza dell'Impero romano, in Emilia-Romagna, come nel resto della penisola, iniziò un lungo e difficile periodo. Dopo diverse contese la zona più orientale della regione, detta "Romania", entrò a far parte dei domini bizantini, mentre la zona occidentale subì a ondate successive l'invasione di popolazioni provenienti dal Nord Europa. Tali invasioni, iniziate nel V secolo d.C., portarono ovunque morte e distruzione: nelle campagne le paludi ripresero il sopravvento, i campi furono abbandonati, la vita della gente minacciata. Dopo l'insediamento dei Goti, che garantirono alla regione un certo periodo di tranquillità, verso la fine del VI secolo iniziò la disastrosa dominazione dei Longobardi, segnata da carestie, fame, terribili epidemie di peste e inondazioni. Dopo la caduta dei Bizantini la regione passò ai Franchi dell'imperatore Carlo Magno, che divise il territorio in tante proprietà terriere, chiamate feudi e affidate al controllo dei suoi fedeli vassalli , che col titolo di "conti" esercitavano tutti i poteri civili e militari. La parte orientale della regione fu affidata invece ai vescovi che allora erano anche capi politici e non solo religiosi.
I COMUNI E LE SIGNORIE :  A partire dal XII secolo, in Emilia-Romagna numerosi feudi riuscirono a diventare indipendenti, trasformandosi in liberi comuni governati da un gruppo di persone che si distinguevano per la loro esperienza e la loro saggezza. Particolarmente importanti furono i comuni di Piacenza, Parma e Ferrara, importanti centri economici, e soprattutto Bologna, centro politico e culturale, dove venne fondata nel 1088 la più antica università europea. Durante il XIII secolo il governo delle città passò a un'unica persona, il Podestà: così si preparava la strada alla trasformazione dei comuni in signorie. Con le signorie, il potere passava nelle mani di una famiglia nobile e potente e diveniva ereditario, cioè trasmesso dal padre al figlio. In tal modo sorsero importanti dinastie che dominarono le diverse città fino all'epoca moderna. Quello delle signorie fu il periodo del massimo splendore per centri come Ferrara, Modena, Reggio, Parma e Piacenza, mentre Bologna e le città della Romagna entrarono a far parte dello Stato della Chiesa, governato direttamente dal Papa.
L'ETÀ MODERNA :  Quando nel 1796 i Francesi di Napoleone occuparono l'Emilia Romagna, la regione era ancora suddivisa in tre distinti territori: il ducato di Modena e Reggio retto dalla famiglia d'Este, il ducato di Parma e Piacenza retto dai Farnese e le legazioni pontificie di Bologna, Ferrara e Ravenna. Caduto Napoleone, nel 1815 gli antichi sovrani presero di nuovo possesso dei loro domini, fino a quando, nel 1860, la regione entrò a far parte del nascente Regno d'Italia .

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