Provincia di Reggio Emilia
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Reggio Emilia è uno dei capoluoghi di provincia dell’Emilia Romagna e si trova sulla via Emilia in una pianura sulla valle del Po. La città fu fondata in epoca romana da M.Emilio Lepido da cui prese il nome di “Forum Lepidi” o “Regium Lepidi”. Fu un importante centro in quanto ben collegata a Roma dalla via Emilia. Dopo un periodo di dominio Longobardo, la città ebbe il suo massimo splendore nel periodo medievale sotto i Canossa di cui rimangono i ruderi dello storico castello. Con la fine dei Canossa Reggio Emilia passò sotto il potere di varie signorie ma solo con gli Estensi nel ‘600 ci fu un nuovo periodo di sviluppo economico e culturale. Nel 1797 la città divenne capitale della Repubblica Cisalpina e scelse a proprio vessillo il tricolore che poi divenne bandiera nazionale. Nell’ottocento la città fu arricchita di edifici neoclassici e fra iil 1880 e il 1900 vennero abbattute le mura di cinta. L’espansione e lo sviluppo economico della città riprese poi dopo la seconda guerra mondiale. Reggio Emilia è famosa per aver dato il natali a Ludovico Ariosto. Da Vedere: Il Duomo: Fondato nel sec. IX e rifatto nel sec. XIII, fu più volte rimaneggiato. La facciata romanica ha in basso un rivestimento marmoreo del 1544 ed è sormontata da una torre ottagonale con una grande statua in rame della Madonna. Nell’interno, suddiviso in tre navate si trovano numerose opere di artisti reggiani del ‘500. Si trovano ai lati varie cappelle ricoperte di marmi di pregio e belle sculture, opere di Clemente e Spani. Di particolare nota è la Cappella Fiordibelli che conserva il dipinto del Guercino del 1625 raffigurante l”Assunzione della Vergine con i Santi Pietro e Girolamo”. Si consiglia di visitare anche la cripta caratterizzata dalle volte a crociera e dal pavimento a mosaico del sec. III e IV d.C. Basilica di San Prospero: Si trova nella omonima piazza e fu costruita nel 998 in onore al Vescovo Prospero che divenne in seguito protettore della città. Fu ricostruita nel dal 1514 al 1523, mentre la facciata risale al ‘700. All’interno è da visitare il presbiterio, ornato di affreschi di Procaccini ed il coro intarsiato del 1546. Il Palazzo Comunale: Costruito fra il 1414e il 1494 fu rimaneggiato nel 1583. All’esterno di possono ammirare la facciata del settecento ed un bel portico a tre arcate. Significativa è la “Sala del Tricolore” dove nel 1787 Forlì fu proclamata capitale della Repubblica Cisalpina a cui fu assegnato il Tricolore come bandiera.
Il Santuario della Madonna della Ghiara: Una costruzione degli inizi del ‘600 con una facciata maestosa ornata da trifore e tre portali. All’interno conserva importanti affreschi e la “Crocifissione”, capolavoro del Guercino del 1624. Si possono ammirare inoltre opere di Ludovico Carracci , di Luca Ferrari, di Leonello Spada, Alessandro Tiarini ed altri maestri del ‘600. .Canossa: La cittadina di cui rimane ben poco si trova nella valle dell’Enza ed è interessante soprattutto per il significato storico del proprio castello di cui si possono visitare i ruderi e che all’epoca era fortificato con tre cinta di mura. Nel periodo della lotta lotta per le investiture e precisamente nl gennaio del 1077 si ricorda l’umiliazione che Enrico IV che aveva chiesto la revoca della scomunica e dovette attendere tre giorni per avere il perdono di Papa Gregorio VII che cedette solo per l’intervento della contessa Matilde. La gastronomia reggiana ha assimilato piatti dalla vicina Lombardia come una particolare versione dei tortelli di zucca o il salame d’oca. Fra le altre specialità si possono gustare i tortelli di erbette, il coniglio alla reggiana ed il tradizionale polpettone di tacchino, petto di tacchino arrotolato e bollito, ripieno con un trito di carne aromatizzata di testina di vitello. Fra i dolci la specialità emiliana per eccellenza è la zuppa inglese. I vini locali sono il Lambrusco, un rosso frizzante e il Bianco di Scandiano un vino dolce, amabile o secco. Il simbolo di Reggio Emilia, nonché dell’Italia intera è il formaggio protetto dal marchio “Parmigiano Reggiano”.